IL FAIR PLAY

Molti di noi allenatori diamo per scontato che lo spirito con il quale i bambini affrontano una gara, un gioco, una sfida sia ludico e gioioso. Sin dall’anno scorso ho visto piccoli atleti che si apprestano ad affrontare una gara con ansia ed apprensione tanto che la mia più grande preoccupazione è stata quella di rassicurarli affinché affrontino la competizione con serenità. Li abbiamo incitati, spronati, esortati a correre sempre più veloci, a lanciare più lontano, a saltare più in alto. Questi sono messaggi chiari per loro. Da ieri però, la regola più importante da sottolineare a gran voce è quella del “fair play”.   Fair play è una regola non scritta, ma dettata da un codice d’onore presente nel gioco del calcio e in molti altri sport (anche in quelli in cui è assente il contatto fisico, come nella pallavolo). La parola fair play (gioco corretto) si può tradurre infatti con lealtà. (Wikipedia).

Se questo è logico per alcuni, passa inosservato ad altri. Ma la colpa non è certamente dei bambini, bensì degli adulti. Durante la gara a Buscate una nostra piccola atleta non voleva deluderci, così ha usato ogni mezzo pur di superare una sua avversaria. Ovviamente i fischi degli spettatori non si sono fatti attendere. Alla fine della gara è stata ripresa da uno dei nostri dirigenti per il suo comportamento. Ma chi ha veramente sbagliato? Certamente noi allenatori non incitiamo i nostri piccoli atleti a comportarsi in maniera sleale, tanto che dopo più di dieci anni di attività con i bambini, è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Il mio pensiero però va alla mia piccola atleta la quale, pur di rendere contenti sia i suoi allenatori che i suoi familiari, per arrivare in posizione da podio non ha pensato che quelli che stava mettendo in atto potessero essere dei mezzi scorretti. Il punto di vista positivo in tutta questa storia è che sono piccoli, quindi tocca solo a noi prenderli per mano e condurli per la retta via…. O come in questo caso, per il giusto “percorso di gara”! Avete mai visto dei cuccioli quando giocano?? Non hanno regole. Gattini, tigrotti, scimmiette, cagnolini….. giocando non hanno regole, ma c’è sempre qualcuno accanto a loro che non li ingiuria bensì li divide e tacitamente gli insegna come comportarsi. Ugualmente, i nostri bambini sono cuccioli di uomo e vanno presi con calma ed istruiti alla vita.

A tutti i nostri atleti vorrei ricordare delle semplici regole per fare dello sport un momento felice oltre che difficoltoso. ….. regole che condividiamo noi tutti allenatori.

  • Fare di ogni gara un momento privilegiato di incontro e festa con i coetanei.
  • Adattarsi alle regole ed allo spirito del gioco.
  • Rispettare gli avversari così come vogliamo sentirci rispettati.
  • Accogliere le decisioni dell’arbitro sapendo che, come i giocatori, ha diritto all’errore anche se fa di tutto per non commetterlo.
  • Evitare la cattiveria, le aggressioni nelle azioni di gioco e nelle parole.
  • Non usare artifizi ed inganni per ottenere il successo.
  • Tenere un atteggiamento dignitoso ed equilibrato nella vittoria come nella sconfitta.

Mi chiedo però “ qualcuno ha provato a sentire la versione della nostra piccola atleta?

One thought on “IL FAIR PLAY”

  1. Non posso che condividere.Aggiungerei che, nel caso dell’atletica, le regole ci sono e sono scritte. Si chiude un occhio, a volte, proprio perché sono bambini.L’importante è capire i propri errori per non ripeterli.

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