“FINALMENTE LA COPPA!!!!!” – Sovico 13.03.2011

E’ inutile dirlo amici miei, la coppa fa sempre più colpo di una semplice medaglia. Partendo dalle nostre gare provinciali fino ad arrivare alla grande competizione olimpica, ogni atleta è premiato con una medaglia. Infatti durante le Olimpiadi si parla di “medagliere” e non di “coppiere” (passatemi il termine anche se non esiste). Tutti desiderano il podio con la relativa medaglia d’oro. Nonostante ciò, i miei bambini no!!! I miei grandi atleti volevano ricevere la coppa sul podio e ringraziamo la società di Atletica di Sovico che oggi ci ha fatto questo grande regalo. Finalmente il nostro Daniele (7 anni) sul podio ha ricevuto la sua fantastica coppa per il primo posto, trofeo che dal suo primo cross bramava di ricevere. Ricordate, infatti, le sue parole all’inizio della stagione mentre stava ricevendo la medaglia? Imbronciato chiedeva “ma perché non mi danno la coppa?”. E ha fatto questa domanda in ogni competizione. Finalmente oggi la tanto desiderata coppa è arrivata e per tutti anche, non solo per i primi sei. Nessuno ha posto attenzione al fatto che erano di diverse grandezze per distinguere i primi dagli ultimi. Coppe per tutti gli esordienti: Taha quarto, Gaia sesta, Cautar seconda, Elena terza, Alberto secondo, a seguire Andrea, Gianluca, Filippo, Alessandro, Gaia V., Georgia. Una persona speciale mi ha detto che “valutare il comportamento dei protagonisti durante il gioco ti fa capire molti tratti della loro personalità”. E’ vero! E io aggiungo che si capisce molto dei nostri bambini anche alla fine di una gara e, nonostante qualcuno di loro vorrebbe lasciare a casa genitori, nonni, zii e gareggiare da solo proprio perché non vuol sentirsi valutato, all’“ARRIVO” l’apprezzamento più importante e l’abbraccio più caloroso (dopo il mio ovviamente) è il vostro che li amate veramente e che in silenzio soffrite insieme a loro. E’ un aspetto questo, che da un po’ di tempo volevo affrontare e vorrei farvene partecipi servendomi di un brano letto durante una mia lezione a scuola e scritto da un alunno. “Mi sono allenato per cinque mesi, due volte a settimana. Mi sono spellato otto volte le ginocchia, ho sfondato due paia di scarpette da tennis, ho saltato quattro volte il budino di cioccolato perché non facevo in tempo a mangiarlo e ho strappato due magliette nuove di zecca. In compenso mi sembra di essere cresciuto di qualche centimetro e i polpacci mi sono diventati più grossi; insomma sono un atleta e domani gareggio per la prima volta con la squadra della mia società. Mi sono fatto comprare un paio di calzettoni nuovi. Prima di andare a letto papà mi ha tenuto una lezione di come si corre in gara: moriva dalla voglia di venirmi a vedere, ma gliel’ho proibito. Non posso mica rischiare di trovarmi sul campo tutta la famiglia! Questa notte ho avuto degli incubi: ho sognato che Gigi mi inseguiva e che diventava sempre più grande. Ad un certo punto me lo sono sentito addosso e ho gridato con tutto il fiato che avevo in gola (…). Non avrei mai creduto che una corsa sarebbe stata una faccenda così grossa per me. (….). La gara è finita e non so come ho oltrepassato la linea di arrivo. Sembra impossibile ma io ce l’ho fatta. Ho visto tanti che si son fermati. Al traguardo ho sentito un grido fortissimo e tutti mi sono saltati addosso. Io non ho capito molto, ma camminavo come se ci fossi solo io. Mio Dio che giornata! Quando stavamo andando via l’allenatore mi teneva la mano sulla spalla; siamo passati vicino a della gente e uno ha detto –la gara più bella l’ha fatta quel piccoletto lì-. Allora ho pensato che potevo far venire papà e che per lui sarebbe stata una grande soddisfazione. Quando sono arrivato a casa ho trovato mamma che preparava. Sono salito in camera a cambiarmi: sul letto c’era una busta bianca con sopra scritto da papà -Al migliore in campo-. Dentro ho trovato la fotografia di me sul podio portato in trionfo dall’allenatore.” Cari genitori, non Vi ho mai ringraziato pubblicamente per tutto l’impegno che avete messo durante questi mesi. I vostri silenzi sono stati valanghe di emozioni e la vostra stima è stata la ricompensa più grande per me e per i vostri figli. GRAZIE.

Marta

 

Domenica, come annunciato è stata una giornata di pioggia, freddo e fango in abbondanza. Premesse, certo non delle migliori, per portare atleti in gara. Quindi trovare tanti ragazzi in compagnia dei loro genitori, ci ha fatto felici. E’ stato molto bello vedere quanto impegno abbiano speso le ragazze e i ragazzi per portare a compimento la loro gara. Se per alcuni c’è stata la soddisfazione del podio, in tutti abbiamo visto il piacere di partecipare e la voglia di arrivare dando tutto quello che avevano. Tutti i risultati conseguiti sono stati importanti e frutto del lavoro che atleti e allenatori esprimono assieme. Non parliamo dei singoli, perché ci piace ringraziare tutti quanti del loro comportamento. A tutti i nostri “meravigliosi” atleti ricordiamo che l’atletica, in tutte le sue forme, è uno sport bellissimo, ma è duro, faticoso. Non regala nulla. Tutto deve essere portato a casa con forza di volontà e impegno. Consci di averci messo “testa”, “muscoli” e “cuore” si apprezzerà tutto, sia il primo sia l’ultimo posto. Il premio, al di là di coppe, medaglie e quant’altro, sarà la certezza di un lavoro ben fatto.

Gigi

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