E’ proprio destino che i nostri piccoli atleti debbano correre con delle condizioni climatiche pessime. Se fossimo superstiziosi, potremmo pensare che qualcuno ci abbia fatto una fattura. Ma siccome a queste cose noi non crediamo, abbiamo affrontato ugualmente la gara con grande spirito competitivo. Gianluca, Thomas, Alessandro, Filippo, Andrea incuranti della pioggia si sono posizionati sulla linea di partenza pronti a scattare al segnale del via. La stagione è iniziata così e a quanto pare non intende cambiare i suoi piani. Ma neanche i piccoli atleti hanno intenzione di mollare. Forse è anche giunto il momento di non chiamarli più “piccoli”, perché con le loro imprese ci dimostrano ogni volta di essere “grandi”. Vi chiederete il “perché” affermo questo. Cautar, che per colpa della confusione sulla linea di partenza, ha gareggiato con le bimbe di un anno più grandi di lei (2002) e nonostante ciò ha tenuto duro ed è arrivata sesta. Naturalmente, il severo regolamento l’ha fatta slittare ultima nella classifica del suo anno di appartenenza (2003). Sappiamo bene quanto un anno di differenza incide su queste prestazioni sportive, ma lei è stata tutto il tempo dietro alle prime cinque. Sfinita, all’arrivo pensava già di ricevere la sua bella medaglia di piazzamento, ma si è visto negare il suo premio. Era lì, davanti ai giudici, con i suoi occhioni interrogativi, chiedendo “perché“ e anche se con qualche riserva (quella di una bambina) ha compreso e sarà più forte e preparata la prossima volta. Gianluca Lo Prete (2003) che, dopo una caduta durante la sua primissima gara, non voleva più correre. Oggi, invece, ha preso coraggio, ha fatto un respirone e, dopo una caotica partenza, è riuscito a portare a termine la sua prestazione. Era soddisfatto di se stesso. Aveva vinto la sua battaglia. Thomas Farina (2003) che riesce sempre ad emozionare il suo papà tanto ansioso ed agitato, quando (assunta una posizione simpatica) si sistema sulla linea di partenza, poi lo guarda e gli fa un cenno del capo come per dire “Tutto ok papy, tranquillo”. Alessandro Pelateo (2004) che, volta dopo volta, sta vincendo sulla sua timidezza. Alla sua prima gara, prima della partenza, era scoppiato a piangere, tanto che ho dovuto correre per un pezzettino insieme a lui. Oggi invece è arrivato quarto facendosi spazio tra gli altri concorrenti che lo “coprivano” e dopo, senza essere accompagnato da nessun adulto, si è recato da solo davanti al Sindaco che premiava i vincitori a ricevere la sua medaglia. Bravo Ale!! Filippo Rossi (2004) che ha corso davanti agli occhi del suo fratello più grande che è venuto a vederlo per la prima volta. La gioia nei suoi occhi, quando se l’è trovato che lo aspettava al traguardo, non ha eguali. Andrea Sambruna (2001) che, alla sua tenera età, riesce a porsi degli obiettivi da perseguire, anche se faticosi. All’apparenza è un ragazzo silenzioso, ma il suo animo gli urla continuamente incitandolo a tener duro e a dare di più nonostante l’estenuante sforzo. E’ proprio grazie alla sua determinazione che è riuscito a piazzarsi secondo. Wow! Per finire in bellezza c’era Riccardo, uno dei nostri teenager con mille sogni nel cassetto e che oggi era lì con la voglia di raccogliere i frutti dei suoi allenamenti (durante questo inverno rigido). Ce l’ha fatta…. Primo!!!! Forza di volontà, coraggio, decisione, fermezza… quali di questi valori potremo ancora dire che dobbiamo insegnargli? In ogni gara ognuno di loro matura una capacità in più. Ogni competizione li aiuta ad essere persone forti e a capire che con tanta caparbietà e spirito combattivo riusciranno onestamente a raggiungere qualsiasi obiettivo si porranno nella vita. Quanto ci avremmo impiegato a far intendere loro questi sentimenti? Anche la sconfitta non è un risultato negativo in queste gare. Loro ci stanno riuscendo e forse anch’io, un giorno, riuscirò a scrivere un articolo con una valenza tecnica e meno emotiva….. Forse!!!!
Io e Silvia ci teniamo a ringraziarti per queste belle parole e per la comprensione e l’aiuto che, comunque, stai dando ad Alessandro.