Sogno (realizzato) di un mattino di mezzo inverno

IMG_2803Diciamocelo senza falsa modestia: che quest’anno sarebbe stata la volta buona lo avevamo intuito da subito leggendo un po’ increduli e stupiti le classifiche di sua maestà il Campaccio, gara storica e tradizionale della Befana, prima prova del Trofeo Lombardia/Trofeo Volpi, Campionato Regionale di Corsa Campestre per le categorie Ragazzi e Cadetti.

Increduli e stupiti non per mancanza di fiducia nei propri mezzi, ma perchè, abituati ad essere cacciatori anzichè prede, essere in fuga già al primo appuntamento istituzionale dell’anno rappresenta una grandissima risorsa di entusiasmo e autostima per i ragazzi, da gestire accuratamente insieme ai punti di distacco che ci separano dagli inseguitori.  “E’ solo la prima…”, ci diciamo scorrendo la classifica e cercando i nostri rivali storici DIETRO di noi mentre il sorriso monta sulla faccia. E in effetti quattro sono le tappe, tre ne mancano, la sofferenza sarà lunga.

In Atletica la parola scaramanzia non esiste: se salti, lanci o corri più forte degli altri vinci, altrimenti perdi. Non ci sono scorciatoie o mezze misure, le gare finiscono solo oltre la linea del traguardo, non un centimetro prima. E non è scaramanzia ma una profonda forma di rispetto verso l’avversario, che ti obbliga a non alzare le braccia prima di aver oltrepassato quella linea. Ma è anche risaputo che se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, quindi l’imperativo è mantenere un profilo basso e guardare avanti un metro alla volta.

Andiamo a Morbegno consapevoli che al secondo appuntamento, smaltiti a dovere i bagordi post-natalizi, dovremo vendere cara la pelle. Sui loro campi, i ragazzi nati e cresciuti in queste bellissime valli sono praticamente imbattibili, ma caliamo in massa in Valtellina (complice la trasferta in pullman che tanto mi piace per la sua straordinaria forza aggregativa) con un obiettivo ben preciso: la miglior difesa è l’attacco. E al termine di una mattinata memorabile portiamo a casa la seconda vittoria di tappa e aumentiamo il distacco dal resto del mondo.

Lunedì al campo la soddisfazione è palpabile. L’idea di farcela comincia a prendere una forma concreta, i numeri sono lì a dimostrarlo e i ragazzi hanno capito che stanno facendo una cosa grande. In realtà credo che a loro interessino poco i numeri e i meccanismi astrusi che li hanno generati, ma recepiscono l’entusiasmo con il quale li snoccioliamo e tanto basta per esserne fieri.

Al giro di boa ci aspetta un vero cross. Non che gli altri due fossero passeggiate di salute, tutt’altro, ma a Paderno Dugnano troviamo tutte le caratteristiche tipiche della corsa campestre, quelle che ne hanno plasmato il fascino leggendario: pioggia, freddo e fango sono elementi imprescindibili per un cross duro e puro. Per intenderci: non che faccia schifo correre su erbetta fresca e profumata, il morale resta alto e la lavatrice ringrazia. Ma trovarsi faccia a faccia con un campo di palta è un’altra cosa, diventa una faccenda privata, è un regolamento di conti personale tra te e la natura primitiva, è adrenalina che ti spinge nelle pozzanghere a sputare acqua marcia, è l’essenza pura dell’etica di questo sport: alla fine tutti uguali nella medesima divisa sociale color marrone.IMG_2778

Ci tiriamo indietro? Ma quando mai… Condividiamo il campo gara col circuito provinciale del Cross per Tutti, ci sono in palio vari titoli a livello individuale e la partecipazione alle gare è numerosissima. Le classifiche tardano ad essere pubblicate e sale la tensione. Svanisce in settimana quando finalmente, una volta ancora, la matematica dice la sua: terza vittoria e primato consolidato. A questo punto, inesorabile, si mette in moto la macchina organizzatrice per Samolaco.

Sappiamo bene che sarà una festa. Andiamo a correre a casa degli amici della Valchiavenna che ci hanno ospitato l’anno scorso (e ci ospiteranno anche quest’anno) al raduno tecnico estivo, coi quali si è creato una sorta di gemellaggio affettivo. Ci giochiamo il jolly con l’abbinata pullman + pranzo ed è un successo. All’appello mancano i nostri due cadetti più forti. Andrea ed Erika sono stati convocati dalla Fidal Lombardia per partecipare ai Campionati Italiani di Cross di categoria, in programma lo stesso giorno a Gubbio. Si sono guadagnati il palcoscenico nazionale a suon di risultati e anche se vorresti che fossero qui a festeggiare con te, sai bene che per loro la vera vittoria è essere là…

La giornata sembra fatta apposta per chiudere in bellezza e meriterebbe una ben più numerosa partecipazione complessiva, penalizzata dalla concomitanza di troppe manifestazioni analoghe. Il colpo d’occhio è bucolico; ci accoglie un immenso catino erboso circondato da cime innevate e scaldato da un sole primaverile che invita al picnic con pennica piuttosto che alla fatica. Ma siccome c’è tempo per tutto, iniziamo dal dovere. Ennesima dimostrazione di forza di squadra ed è fatta. Quarta vittoria e  Trofeo Lombardia quest’anno di casa al campo Scirea: entrando, proseguire dritti e  chiedere di Tito…

Ben lontano da qualsivoglia forma di retorica, i nostri ragazzi hanno fatto davvero una COSA GRANDE. E’ stata indiscutibilmente una vittoria di squadra, di un gruppo più che mai coeso e affiatato, amalgamato nelle mille differenze di carattere, di molti ragazzi che si sono messi a disposizione con grinta e passione nonostante le proprie attitudini fossero lontane anni luce dal faticare sui prati. Ma è stata anche la consacrazione di eccellenze individuali di valore assoluto che coi loro risultati hanno trascinato la squadra al successo. E’ stata la vittoria di un gruppo in continua evoluzione, che cresce e si alimenta di giorno in giorno e che lascia ben sperare per una auspicabile continuità negli anni a venire. Complimenti di cuore ragazzi!

Grazie a tutti e a presto.

Alessandro

Le classifiche

IMG_2779

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

AlphaOmega Captcha Classica  –  Enter Security Code